IT :
L’articolo parte dalla definizione e dalla storia del concetto di ideologia linguistica e di ideologia tout court, a cominciare dalla fine del XVIII secolo, per poi concentrarsi sulla figura di Antonio Gramsci, intellettuale e politico italiano. L’iniziale carriera da linguista di Gramsci non viene occultata dalla successiva carriera giornalistica e politica, bensì lascia numerose tracce nel suo intero percorso intellettuale. Ciò si manifesta soprattutto nel modo di affrontare temi, ricorrenti negli scritti gramsciani, quali il ruolo e le funzioni della grammatica, le ideologie (anche politiche) alla base della questione della lingua italiana, il rapporto tra lingua e dialetto, la ricerca di una lingua comune, le considerazioni su Ascoli e Manzoni, il ruolo anche politico dell’insegnamento linguistico, la storia degli intellettuali europei, i concetti di prestigio e di egemonia culturale ecc. L’analisi e l’evoluzione di questi temi (dall’iniziale approccio crociano allo studio delle lingue a un conclusivo e precoce approccio sociolinguistico) in numerosi brani tratti dai Quaderni del carcere porta l’autore e l’autrice dell’articolo a considerare il ruolo centrale, e in grande anticipo sui tempi, di Gramsci nella creazione e messa a fuoco del concetto di ideologia linguistica.
EN :
The article begins with the definition and history of the concept of linguistic ideology and ideology more broadly, starting from the late 18th century. It then focuses on the figure of Antonio Gramsci, an Italian intellectual and politician. Gramsci’s initial career as a linguist is not overshadowed by his later work as a journalist and politician; instead, it leaves numerous traces throughout his intellectual journey. This is particularly evident in his approach to recurring themes in his writings, such as the role and functions of grammar, the (including political) ideologies underpinning the Italian language question (“Questione della lingua”), the relationship between language and dialect, the search for a common language, reflections on Ascoli and Manzoni, the political role of linguistic education, the history of European intellectuals, concepts of prestige and cultural hegemony, and more. The analysis and evolution of these themes — from Gramsci’s initial Crocean approach to the study of languages to his later and pioneering sociolinguistic perspective — across various passages from the Prison Notebooks lead the article’s authors to highlight Gramsci’s central and forward-thinking role in developing and refining the concept of linguistic ideology.