Abstracts
Riassunto
Il contributo prende le mosse dalla novella boccacciana di Ferondo (Decameron III 8), nella quale un ingegnoso e disinvolto abate allestisce un falso purgatorio allo scopo di neutralizzare il marito stolto e gelosissimo della donna che ama, ed esamina quindi le riscritture in versi di Jean de La Fontaine (Féronde ou le Purgatoire) e di Giambattista Casti (Il Purgatorio). L’analisi intertestuale mostra come, se la vicenda narrata resta sostanzialmente immutata, i tre autori evidenzino una tavola di valori psicologici, morali e teologici (o anti-teologici) che riflette le convinzioni personali e il clima intellettuale della stagione di cui furono interpreti.